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F.U.C.K. di IHM

"A" come...

AMICI. La base di tutto. Magari non e' quell'amicizia speciale che ti lega ad una persona in particolare che avrai accanto per tutta la vita, pero' si sente che qualcosa di buono c'e'. La consapevolezza che se hai bisogno ti aiutano, che se rimani a piedi non ti lasciano in mezzo ad una strada, che se sei in cassa (vedi nota) ti mettono a letto... sono tutte cose che ti fanno piacere. Fare tanta strada per incontrare "quei ragazzi" di IHM e' bello, perché' vedi gente che ti stringe la mano volentieri... non conta che moto ha, quanti anni ha o cosa pensa di politica, di calcio e di donne (si dice che ci sia anche qualcuno che non le apprezza molto...). La soddisfazione di lanciare un invito e vedere che 25 - 30 persone vengono volentieri e' una cosa che riempie di soddisfazione. Magari fra 10 anni nessuno si ricorderà di nessuno... pero' adesso c'e' qualcosa che ti spinge ad uscire dal garage in moto per incontrare degli amici. Ed e' questa la base di tutto.

ARADA. In realtà' si chiama Gianluca, ma ormai e' passato di moda. Possiede, nel senso che talvolta ha pure degli amplessi, un Monster 900 che giura di cambiare prima o poi. Ha un pessimo rapporto con le scarpe: quando le dimentica a casa e deve stare 2 giorni con gli stivali, quando distrugge gli stivali stessi (ed anche quelli presi per "provarli") usando le moto più varie a Motolandia. Da piccolo correva in bici, ma dopo aver centrato un tizio che leggeva tranquillamente il giornale su una panchina ha pensato di indossare casco e tuta per sentirsi più protetto. Alla richiesta di un amico di andare a prendergli una pizza non ha mai saputo dire di no, salvo capottarsi con l'Ape dell'amico stesso dopo aver evitato per miracolo un frontale con un grosso T.I.R. carico di ghiaino fine. Lo si può trovare ai cyber raduni seduto di fronte ad una bottiglia di buon vino sotto allo sguardo vigile della martire Katia.

AUTOSTRADA. Questo e' un'ambiente quanto mai discusso e discutibile. C'e' chi la interpreta come una cosa noiosa, come i Sig.ri Pellegrini che da Siena tornarono nella loro Torino senza percorrere un solo Km di AUTOSTRADA. Chi, come chi stà scrivendo, non vede l'ora di gettarsi a velocità folli nei lunghi curvoni, sfruttano l'unica possibilità che ha per stare davanti ai compagni di viaggio. L'amico Claudio Ratti si lamenta perché' a 250 all'ora qualcuno lo sorpassa, Luca "Kamesen" Pellizzari assume una posizione di guida che richiama vagamente alcune cruente scene di "Cicciolina & Moana ai mondiali", Ulyx (vedi nota) la vede come sabbia negli occhi preferendo le curve del Mugello (vedi nota), Andrea "Stinger" Peretti l'affronta senza indugio sotto l'acqua di notte con la visiera scura (e forse pure contromano)... ma prima o poi tutti ci finiscono dentro per tragitti più o meno lunghi combattendo contro gli imbecilli che non danno strada, contro i T.I.R. che sorpassano a 90 all'ora in terza corsia, contro gli autovelox (vedi nota) messi a bella posta per rubarti qualche soldino (vedi nota) in più... ed alla fine, comunque vada, paghi il biglietto.

 

"B"come...

BIRRA. Il culto della BIRRA si sviluppa attraverso personaggi realmente degni di nota. Molti di loro sono già qui elencati con le note caratteriali che lasciano facilmente immaginare chi possa essere loro compagno di bevute. Abbiamo addirittura un Docente c/o l'Università degli studi di Parma, tale Paolo Maria Fabbri di Bologna, che odia profondamente i boccali vuoti e passa ore ed ore ad ordinare un numero esagerato di BIRRE. Il comitato esecutivo di IHM sta' vagliando la possibilità di affidare a Marino de Falco (bancario) il difficile compito di calcolare il rapporto litri di birra/litri di benzina consumati per partecipare al raduno nazionale tenutosi di recente in Toscana. Il lato estremamente positivo della BIRRA e' che rende uguali i possessori delle più svariate moto, livellando il livello della discussione a non più di 40-50 parole e contemporaneamente alzando drammaticamente lo spessore della lingua che non "gira" più come dovrebbe (vedi "la cassa, la figa, Rambo, Pippo le scopa", edizioni Ulyx from Coronella City near Ferrara).

BMW. Protagonista di un thread sulla loro proverbiale affidabilità durato per mesi, la nota marca tedesca e' decisamente la preferita dai motociclisti che amano i viaggi con lunghi kilometraggi. Alcuni nutrono dubbi sul fatto che esse si possano effettivamente considerare motociclette, visto che le dimensioni superano addirittura quelle della Giapponese Kawasaki (vedi nota). Si dice che una bisarca abbia avuto la peggio in uno scontro frontale con un BMW guidato da un austriaco un po' ubriaco, il quale, visto l'autista della bisarca a terra sanguinante, ha pensato bene di pisciargli un po' della birra (vedi nota) che aveva in corpo sulle ferite. Per ora il nostro carissimo Sandro ha evitato di cozzare contro i camion, anche perché e' in linea di massima troppo impegnato a bere birra per occuparsi anche di girare in moto.

 

"C "come...

CASSA. Termine introdotto da Ulyx (vedi apposito paragrafo per note descrittive), e' entrato prepotentemente nel linguaggio corrente di IHM. "Fare la cassa" significa attraversare quei famosi 4 livelli che portano alla quanto mai solenne ubriacatura. I 4 step sono nell'ordine:

a) la tranquillità;

b) l'euforia;

c) la sonnolenza;

d) lo sbocco.

Esempi della più che mai classica CASSA sono stati offerti da Spidi (vedi apposito paragrafo) durante il raduno nazionale tenutosi nell'anno del Signore 1997 in Toscana.

CAZZATE. Ovviamente sono l'avvenimento più ricorrente durante i pranzi di IHM. Se ne sentono a centinaia, di tutti i tipi, da quelle stile "mio cuggino" (volutamente con 2 "g", ndr) a quelle più reali ma sempre incredibili. Chi tiene banco in fatto di CAZZATE e' Ulyx (vedi nota) che tutte le volte mette in ginocchio gli astanti con filippiche mostruose. L'intervento del "patacca" (vedi nota) ha dato nuova verve al romagnolo cadente (sempre Ulyx, ndr) che ha riscoperto un nuovo filone di cazzate costituito per lo più da avventure vissute coi suoi amici laggiù nella bassa ferrarese. La CAZZATA può essere un racconto, una battuta secca o addirittura una semplice espressione del viso, come il grande Spidi (vedi nota) ci insegna. C'e' invece il pericolo di fare una cazzata, tipo cadere in moto da stupido oppure, come nel mio personale caso, di dire cose che non andrebbero dette. Accadde infatti che in uno stadio di inizio - cassa (fra lo stadio 1 e lo stadio 2 del "cassometro", ndr) dissi cose che la Sig.ra Arada (vedi nota) non avrebbe mai dovuto sentire. Sembra che Arada stesso ne abbia pagato le dure conseguenze.

 

"D"come...

DOLOMITI. Queste stupende montagne sono state il palcoscenico del primo raduno al quale i membri di IHM hanno partecipato in numero davvero massiccio. Ovviamente l'acqua e' stata nostra compagna di viaggio dall'inizio alla fine (vedi note sulla "jetta"), e solo alcuni avventurosi hanno affrontato il tragitto in moto. Da notare che nonostante siano andati in macchina, Ulyx (vedi nota), Cinotti Cristiano da Sommacampagna ed il sottoscritto, cioè Jonny, sono ugualmente riusciti a mettersi nei guai a causa delle condizioni meteorologiche rimanendo bloccati sul passo del Falsarego a causa del vento che impediva alla funivia di scendere. Dopo 40 minuti di attesa ed un tentativo fallito di scendere con la funivia stessa, i 3 novelli Messner decisero di affrontare la discesa a piedi equipaggiati con giacche di jeans molto leggere e scarpe da ginnastica. Inutile aggiungere che in vista dell'arrivo sopra la loro testa la funivia stava regolarmente scendendo a valle.

DUCATI. Qualcuno insiste nel confondere la DUCATI con il F.I.A.T. Ducato, ma presto gli passera'. La marca bolognese e' sulla cresta dell'onda da diversi anni, da quando con il modello 851 riprese a farsi viva sulle strade di tutti i giorni e soprattutto sulle piste di tutto il mondo mietendo successi. Ma questa fu un'arma a doppio taglio, perché coloro che acquistavano una DUCATI pensavano di entrare in possesso di quello stupendo mezzo che vinceva ovunque e con chiunque alla guida... ma ahime' si sbagliavano. E allora ci sono bravi ragazzi come Edo costretti a passare 8 mesi all'anno facendo amicizia coi vari meccanici di Modena, o Arada (vedi nota descrittiva) che deve acquistare i pezzi di ricambio in giro per il nord ovest. Per ora il record e' di tale Peretti Stinger Andrea che dopo aver rotto la sua 748 ha distrutto anche una ST2 presa a prestito. A Bologna continuano a fare i salti di gioia.

 

"E" come...

EVOLUZIONE. Come in tutti i "mondi" che si rispettino anche IHM e' stato protagonista di un'EVOLUZIONE molto interessante. All'inizio dei tempi, nell'estate 1996, furono 4 o 5 (compreso uno rimasto a piedi) ad affrontare l'incognita del primo CyberMotoRaduno. Da li' in poi fu tutta discesa con numeri di partecipanti in continua crescita, fino all'apoteosi del "Primo CyberMotoRaduno Nazionale" con tanto di maglietta commemorativa. Pero' c'e' stata un'EVOLUZIONE parallela a quella prettamente statistica: quello che i partecipanti stessi hanno fatto ai raduni. Al principio si badava a fare tanta strada in moto, il tempo speso a tavola era "perso" e toglieva preziosi minuti che si potevano passare in sella. Poi c'e' stata l'inversione di tendenza, finche' non si e' giunti a compiere il tragitto per arrivare a destinazione in moto (o a causa d'avverse condizioni atmosferiche anche in macchina... spesso in macchina) per poi passare ore ed ore a tavola a mangiare e soprattutto bere. Fino all'apoteosi, come appunto si diceva prima, del Raduno Nazionale in toscana. Pochissimi Km percorsi in loco, ma innumerevoli bottiglie vuote sul tavolo. In base a questi dati le proiezioni dicono che presto chatteremo su IRC ognuno a casa sua con la bottiglia davanti.

 

"F" come...

FURTO. Purtroppo anche IHM non e' stato risparmiato dal crimine del FURTO. Abbiamo pianto assieme la dipartita di alcune moto, comprate coi risparmi e mantenute col cuore, finche' un bastardo (e non esiste altro termine per definire un ladro di moto) non le ha portate via. La reazione degli sfortunati protagonisti e' stata quasi sempre rabbiosa ma misurata sul news, ma e' inevitabile pensare che l'uscire da un negozio, da un ufficio o da casa propria e non trovare più la propria amata possa portare ad una reazione simile a quanto segue: associazione del nome di Dio con mestieri, cose o animali. Talvolta sfocia anche nell'augurio diretto ed indubbiamente chiaro di una salute traballante al ladro, la pietosa speranza che la sua miserrima vita abbia fine al più presto ecc. ecc. A questo che e' uno schok tanto improvviso quanto inatteso, va aggiunto il furto annuale (o semestrale, dipende dai casi e dalle scelte) che le assicurazioni compiono nei nostri confronti.

 

"G" come...

GAGO. Il GAGO e' ormai un'istituzione su IHM. Il news appena dopo la sua nascita contava non più di 20-30 articoli al giorno, ma dopo l'avvento del GAGO il numero si e' decuplicato a tutto vantaggio della Telecom. Di certa rilevanza le svariate argomentazioni che il GAGO stesso propone, ma altrettanto notevole e' il numero di articoli che egli stesso scrive. Nonostante un matrimonio che và felicemente avanti da diversi anni, solo ora sembra che il GAGO abbia trovato la sua vera anima gemella nel simpatico Aguzzoli Francesco di Reggio Emilia, col quale scambia decine di messaggi quotidianamente utilizzando il news IHM. Recentemente il GAGO ha rinunciato ad un pezzo di storia ambulante per acquistare una Honda (vedi nota) VFR 750 dopo aver cambiato idea almeno 200 volte. Ma non sarà più' come prima, quando ad ogni accensione della sua Yamaha (vedi nota) tutti si aspettavano un'esplosione o per lo meno la perdita di un considerevole numero di componenti tenuti assieme con le sue mitiche fascette.

 

"H" come...

HARLEY DAVIDSON. C'e' sempre qualcuno in giro che insiste nel sostenere che siamo motociclette ma la maggioranza nutre notevoli dubbi a riguardo. Le ultime accreditate teorie sostengono trattarsi di cancelli cromati provvisti di motore a scoppio. Altri ancora riferiscono di averle viste uscire dalla catena di montaggio della Landini Trattori S.p.A. di Fabbrico (RE). Quel che e' certo e' che hanno il potere di condizionare psicologicamente il conducente del mezzo stesso. Forse attirato dal mito Lorenzo Lamas, forse preoccupato da quei violenti scoppi provocati del motore, colui che conduce tale mezzo e' regolarmente vestito come un soldato pronto a combattere nel più fangoso Viet Nam. Non si ha notizia di un membro di IHM che abbia effettivamente partecipato ad un raduno a bordo di una H.D.

HONDA. Fornitore ufficiale della "moto della mutua" (Matisse said, anno domini 1996), cioè il CBR900, la casa nipponica s'e' fatta largo di potenza occupando quasi il 50% del parco veicoli di IHM. Sembra che la HONDA stessa si stia preparando nel lago salato (U.S.A.) nel tentativo di abbattere il muro del suono con il modello CBR 1100 XX posseduto tra l'altro da alcuni amici di IHM. Resta pero' insoluto l'enigma del motociclo di Luca "Kamesen" Pellizzari (vedi "er neutral, er ciattering e le fabbriche in Croazia." pagg. 178-221) che sputo' un pezzetto di gomma dal carburatore al momento dell'accensione.

 

"I" come...

IMOLA. L'autodromo "Enzo e Dino Ferrari" di IMOLA e' stato teatro del primo vero incontro su scala nazionale di IHM. L'occasione e' stata una delle giornate organizzate da MotoSprint dette anche "Motolandia". Hanno partecipato in tantissimi provenienti da tutta Italia. Notevole la prestazione di Pier che e' venuto in giornata, giusto per un saluto, da Milano, mentre decisamente spaventosa quella di Massimo Fattorusso che dalla Campania s'e' sobbarcato non meno di 1.000 kilometri col suo fidato Monster 600. E' stata questa l'occasione per Arada (vedi nota) per danneggiare sensibilmente il bilancio della AlpineStar (nota marca di indumenti per motociclisti, particolarmente stivali, ndr) distruggendone un paio a turno di prove. Spidi (vedi nota) ha poi regalato molto con una serie di prove di accelerazione davvero spettacolari tanto che pare fornirà i suoi proverbiali calzini a tutta la giunta comunale di IMOLA. Proprio all'inizio di quella bellissima giornata ha fatto la sua apparizione "l'orco", un uomo che a bordo del suo lattugone (vedi nota) lo copriva quasi totalmente a causa delle notevoli dimensioni del suo corpo. Pare che durante i suoi turni di prova abbia schiacciato con pesanti manate i 125 presenti in pista e che abbia sbranato un Suzuki (vedi nota) RGV Gamma 250. Non si sà che fine abbia fatto.

 

"J" come...

JETTA. Termine che spaventa i più, assume diverse forme a seconda del dialetto parlato. In Emilia per jetta (pronunciato "ietta", ndr) si intende la quanto mai classica "sfiga". "Una bella jetta" esclamerà tra una bestemmia e l'altra il motociclista colpito da un pesante calabrone che gli ha frantumato la visiera appena acquistata e pagata a peso d'oro, altresì si può udire l'urlo disperato "vaffanculo... che jetta!!!" del centauro lanciato ad alta velocità appena ritratto da un simpatico velox (vedi nota) pochi cm. dopo il cartello che indica i 50 all'ora come velocità massima. La JETTA e' comunque fedele compagna di IHM da sempre. Non manca mai ad un CyberRaduno, sia quando e' organizzato a livello locale che nazionale. Come scordare le nuvole che si addensano cupe sui caschi dei partecipanti al raduno delle Dolomiti (vedi nota)? O addirittura il terremoto che ha duramente provato le immediate vicinanze del luogo protagonista del primo raduno nazionale? E sicuramente ci saranno altre occasioni per utilizzare la tuta anti - acqua, visto che la JETTA e' veramente dura a morire.

 

"K" come...

KAWASAKI. Generalmente sono verdi, ma in certi casi le fanno anche di altri colori. Chi la possiede sa' di aver abbracciato una fede, qualcosa che gli rimarrà dentro per tutta la vita. E' più o meno la stessa cosa della Ducati (vedi nota descrittiva) salvo che le KAWASAKI generalmente non si rompono. Ci sono le giuste eccezioni come il reggiano Aguzzoli Francesco che ha dovuto smontare la moto dopo un giro di non più' di 200Km perché andava via dispari (e' un monocilindrico, ndr). Rimane comunque un oggetto del desiderio per tanti, forse per troppi, e l'invida fa si' che sia una della marche più bersagliate dai lazzi tipici del motociclista medio, che in mancanza di un mezzo appropriato e' costretto a difendersi con le parole. La KAWASKI s'e' sempre distinta per il modesto peso dei propri motocicli, che paragonati ad un treno sono realmente dei fuscelli.

 

"L" come...

LATTUGONE. Questo simpatico nomignolo e' stato affibbiato alla moto di colui che stà componendo questo documento, ed appunto per questo e' stata inclusa per fare una giusta e doverosa autocritica. La lattuga, si sà, generalmente e' verde, proprio come i Kawasaki (vedi nota). Il maggiorativo al termine della parola tende a sottolineare le ragguardevoli dimensioni del motociclo in oggetto. Sul news si insinuava addirittura che le corriere avrebbero salutato amichevolmente il conducente di tal mezzo di locomozione riconoscendolo come uno di loro. Ma non ci sono prove concrete a riguardo. Certo e' che il peso e le dimensioni del LATTUGONE ricordano di più' la bianca nave protagonista di "Love boat" che non un'agile 125 GP. Considerando il peso della moto e quello del conducente, pare addirittura che Felipe Basili Ascari (regolarmente iscritto all'albo dei commercialisti, ndr) non sia neppure riuscito a partire facendo pattinare la gomma posteriore sul posto. Il telaio pare non abbia patito danni di sorta, anche se le forcelle sono state messe a dura prova.

 

"M" come...

MANTINI. Giorgio MANTINI e' stato fortunatamente qualcosa di unico su IHM. S'e' immediatamente distinto attirandosi l'antipatia dei più' insultando gratuitamente i malcapitati che hanno osato rispondere ai suoi farneticanti articoli. Inizialmente tento' di dividerci a seconda della moto, poi cerco' il colpo politico facendoci passare per i "razzisti su due ruote". Come un giustiziere l'amico Mototopo intervenne con proposte di un incontro non virtuale onde sbrigare la questione come si compete a chi spende cosi' tante parole senza averne un valido motivo. Purtroppo il MANTINI rifiuto' tale invito. Ma a quel punto era già' troppo compromesso, e quando l'astuto Garavaglia McGyver Stefano lo colse in fallo a scrivere su IHM con un indirizzo camuffato, il suo astro era ormai definitivamente tramontato.

MUGELLO. L'autodromo Ferrari sito a Barberino del Mugello e' stato tempio di alcuni fatti fondamentali nella seppur breve vita di IHM. Il ruzzolone di Ulyx (vedi apposito paragrafo descrittivo) col suo fido GSXR 600 ha suscitato una ridda di commenti talvolta contrastanti. Si va da chi accusa tecnici e gomme a chi assicura che la moto era perfetta e l'errore e' stato totalmente umano. Ma il fatto che ha suscitato più' scalpore e' stato sicuramente il sorpasso di Arada (vedi nota descrittiva) ai danni di Cinotti Cristiano da Sommacampagna. Affiancatolo all'uscita di una veloce curva a sinistra in discesa tentava un primo sorpasso sul rettifilo principale, ma dovendovi rinunciare a causa della perdita dell'effetto scia, regalava momenti di vera gloria infilandolo all'esterno della successiva piega a destra: 18 minuti di "standing ovation", scene di isterismo collettivo e lancio di coriandoli tipo carnevale di Rio.

 

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