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IMOLA -virtual LAP-

Bene si parte dai box e dopo un 350 m circa si arriva alla variante del Tamburello nata dopo la morte di Senna :-(((. Si stacca un po' in curva , in effetti la variante e' nascosta dal terrapieno sulla sx e si rischia di vederla un po' in ritardo. Si scala fino alla seconda o la terza puntando il cordolo interno a sx, si inverte la direzione e si accelera mettendo una o due marce, si fa cio' che resta del Tamburello in piena accelerazione e si arriva alla variante Villeneuve in cui si entra veloci in terza nella prima a sx mentre la seconda a dx porta decisamente fuori, occhio a non finire larghi perche' stringe bene ed e' facile trovarsi a mungere l'acceleratore per evitare di andare per campi. E' anche abbastanza comune,soprtattutto con moto che hanno un motore un po' fiacco sotto coppia trovarsi bassi di giri e faticare ad uscire dalla variante. Dopo un breve allungo si arriva alla mitica Tosa, tornante a sinistra che riserva un bel salitone lungo in uscita. Si stacca circa ai 50 ed e' importantissimo uscire bene perche' altrimenti ci si pianta sulla salita. La Tosa e' piena di sconnesioni a solco in traiettoria lasciate dal fondo piatto delle F1 che si trovano ad accellerare in appoggio sull'inversione di pendenza lasciando delle coreografiche scie di scintille, ma a noi motociclisti tutti 'sti buchi danno in effetti un po' fastidio! In uscita dalla Tosa il motore non basta mai! Piu' di una volta mi hanno passato i Ducatoni che se anche fermi a centro curva venivano fiondati fuori in salita con una progressione che il mio GSX si sogna. Avanzando sul rettilineo in salita si arriva alla prima variante artificiale che ha lo scopo di rallentare gli infoiati che altrimenti si troverebbero inevitabilmete lunghi alla Piratella, un altro dei punti ciechi con spazi di fuga non prorpio da riferimento. Da qui inizia quello che secondo me e' la parte piu gustosa del tracciato. Dopo la variante artirficiale si accelera di nuovo in salita, si beccano tre avvallamenti molto pronunciati che portano fuori e appena scollinato arriva la curva Piratella, a sinistra con marcato effetto imbuto di circa 90°, in contropendenza che proietta nella vertiginosa dscesa delle Acque Minerali.

La Piratella si puo' fare molto forte, spesso molto piu' forte di quanto si sospetti. Da terza piena direi. Dall'uscita della Piratella non si raddrizza mai la moto veramente! La pista scende forte e rimane un po' piegata a sx, con il fondo un po' sconnesso che ostacola la precisione della traiettoria. Al termine di questo semirettilineo (o semicurva, vedete voi) ci viene incontro la curva piu' impegnativa di tutta la pista: le Acque Minerali. E' la somma di due curve a dx raccordate da un brevissimo rettilineo. La prima e' ancora in discesa (!) e va affrontata entrando molto velocemente, ma in completo rilascio perche' la seconda stringe brutalmente e sale anche, quindi per evitare di venire sorpassati in ingresso, di uscire per la tangente o di piantarsi irrimediabilmente sulla salita della seconda curva, bisogna entrare veloci nella prima, ma continuare a rallentare tutti piegati, levare una o due marce a seconda della moto, buttarsi alla corda della seconda curva e aprire il gas senza troppo anticipo altrimenti e' garantito che si va fuori !!! Tutto piu' facile a dirsi che a farsi!
Dall'uscita delle Acque minerali si sale sul rettilineo che ci porta alla Variante Alta. Il rettilineo e' in decisa salita e la Variante Alta e' esattamente sulla sommita' dello scollinamento ed e' perfettamente CIECA. Vi assicuro che le prime volte rimane completamete invisibile finche' non ci si mettono le ruote sopra ed allora potrebbe essere troppo tardi. La Variante Alta e' tutto cio' che non si vorrebbe mai fare in pista con una moto! Da' limpressione di essere terribilmete stretta, costringe a frenare forte e a invertire velocissimi. Per intenderci e' il punto dove Doohan ha passato Biaggi quest'anno. Bisogna stare tutti a sx in ingresso e lottare contro il proprio istinto che porterebbe a puntare al cordolo di sx perche' lo si vede bene e si ha l'impressione di tagliare di piu' cosi' risultando complessivamente piu' veloci. Errore, e' una variante dx/sx e come tale va fatta, quindi si sta a sx in ingresso, ci si butta sul cordolo a dx anche se sembra di andare fuori pista, si inverte ISTANTANEAMENTE cercando di stare il piu' possibile stretti a sx in uscita. Comunque lo spazio sulla dx per accelerare c'e' e quindi mi raccomando, in ingresso tenersi a sx e mirare al cordolo a dx. Dall'uscita delle Variante Alta abbiamo un pseudo-rettilineo in discesa che piega leggermente a dx e dopo la solita variante artificiale si giunge alla Rivazza, doppia curva a sx di 90° ognuna. Un punto dove si sorpassa in staccata e molto divertente da guidare con un asfalto misto a resina dal grip infinito.
Dopo la Rivazza si accelera fino all'ennesima variante artificiale e si arriva alla Variante Bassa, sx/dx dove e' difficile avere buoni riferimenti per la frenata. La variante e' stretta, ma e' molto regolare, direi classica nel disegno e parte la staccata e qualche sconnessione a meta' non riserva particolari difficolta'. Da qui in poi e' tutto un stare in carena snocciolando marce a gas ribaltato osservando il solito R1 che ci sfila dopo tutta la fatica fatta per metterselo dietro nel misto :-((( e fino al Tamburello non ci si pensa piu'!
In conclusione Imola e' una pista da provare per diversi motivi. Uno potrebbe essere il fascino che la storia di questa pista emana verso tutti gli appassionati di motori; un altro che il servizio di sicurezza dei commissari di percorso e' quanto di piu' desiderabile ci sia in pista. I commissari sono competenti, puntualissimi con le loro segnalazioni e in caso di incidente grave o con moto o olio in pista viene esposta la bandiera rossa e tutti devono instantaneamente procedere a passo d'uomo mantenendo la destra. Simultaneamente entrano in pista le auto dei medici che prestano soccorso al malcapitato con una tempestivita'sconosciuta a qualsiasi altro circuito italiano e questo secondo me e' un pregio impagabile. Un altro motivo e' che la pista e'divertente, ma soprattutto molto tecnica, richiede di essere conosciuta per spuntare tempi di rilievo. E' esigente sia per quanto riguarda il setting della ciclistica che del motore ed e' difficile andarci forte!

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